Passsione di Paolo per la comunità

sabato 21 aprile 2007 alle 11:20
...ancora Martini:

Mi colpisce la passione di Paolo per la sua comunità. E teniamo presente che si tratta di una comunità ingrata, insolente, che lo ha sbeffeggiato; di una comunità poco gratificante, che lo ha accusato di essersi comportato con leggerezza, con incoerenza, che lo ha rattristato e lo ha fatto soffrire. I primi due capitoli della lettera ai Corinzi attestano le accuse che gli hanno mosso e persino la sua voglia di non tornare a Corinto per evitare altre polemiche. Si tratta quindi di una comunità che non merita molto, ma Paolo, pur avendo ricevuto tante delusioni, resta appassionato: “Voi siete la migliore lettera che ho scritto, voi siete l'opera dello Spirito, voi siete la lettera scritta da Cristo”. La passione per la propria comunità appare anche in 1Cor 4, 14-15:

Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo.

Straordinario questo rapporto di paternità sofferta. Forse ancora più forte l'espressione in Gal 4,19:

figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi!

“Partorire nel dolore” è un'immagine materna: non solo padre, bensì madre della comunità.

Appare chiaro che questa passione e questo affetto di Paolo fanno breccia e, alla lunga, vengono ricambiati. Il suo amore va al di là ed è più forte di qualunque resistenza e delusione; dà vita a quel vero rapporto familiare che nasce tra chi fa la volontà di Dio e ascolta la parola del Signore. È il rapporto espresso molto bene, teneramente in Fil 1,7-8:

E' giusto, del resto, che io pensi questo di tutti voi, perché vi porto nel cuore, voi che siete tutti partecipi della grazia che mi è stata concessa sia nelle catene, sia nella difesa e nel consolidamento del vangelo. Infatti Dio mi è testimonio del profondo affetto che ho per tutti voi nell' amore di Cristo Gesù.

Stupendo questo affetto, questo amore di Paolo che a un certo punto è compreso, accolto, ripagato. Ma anche noi oggi abbiamo tante testimonianze del genere. Mi piace citare il brano di una delle molte lettere che la gente mi scrive. È di una persona che non conosco e, dopo avermi detto a quale parrocchia appartiene, spiega:

Queste mie righe vogliono renderla partecipe della gioia che io e, come me, tutta la nostra parrocchia proviamo ogni volta che ci rechiamo in chiesa. Abbiamo un parroco attento a tutti, pronto con il sorriso e una parola, un saluto per ognuno. Le sue omelie giungono al cuore e non le nascondo che a volte mi viene da piangere al pensiero di tanta grazia ricevuta. Sì, Dio è stato tanto generoso con noi. Ogni iniziativa che viene proposta questo prete è sempre da lui ben accetta e s'impegna perché tutti, anche più lontani, possano avvicinarsi al Signore.

Il colmo della lode è l’accenno al coadiutore.

Con il coadiutore c'è quella unità e quella collaborazione di vera fratellanza che, osservandoli, ci fa capire comandamento dell'amore.

Forse questa persona ha scritto in un momento di entusiasmo, ma certamente esprime un affetto ricambiato. Non ho verificato chi sia il parroco, preferendo pensare che sia sempre così. Significa comunque che le relazioni di affetto esistono e la gente le sente molto.

0 commenti/domande

 













Il deserto fiorirà! | Powered by Blogger | Posts (RSS) | Comments (RSS) | Designed by Tangalor | XML Coded By Cahayabiru.com