Stasera vorrei condividere alcuni pensieri del card. Carlo M. Martini che oggi ho avuto modo di leggere. Si riferiscono all'esperienza dell'apostolo Paolo, ma riguardano anche quello che diceva A. Pronzato sul dono della pace. Un regalo del Risorto, un tesoro da accogliere, vivere e difendere...
Innanzi tutto dobbiamo riconoscerci estremamente fragili, suscettibili di essere tentati, forse anche in cose da poco e di dover passare per questi momenti difficili.
Il senso della fragilità è importante perché, altrimenti, rischiamo di parlare di queste cose con facilità, e quando ci troviamo a viverle reagiamo in modo del tutto contrario, cambiando, per così dire, mondo e linguaggio.
La coscienza della nostra fragilità ci permette di collegare meglio ciò che leggiamo con ciò che in realtà viviamo"[...]
L'esistenza cristiana è una prova non da poco perché ci mette di fronte ad un avversario implacabile che continuamente torna ad attaccarci.
Quando consideriamo la realtà quotidiana, le cose semplici di ogni giorno, questo linguaggio ci sembra eccessivo; ma se andiamo più a fondo nella nostra storia, nella storia degli altri uomini, nelle prove dolorosissime che la gente vive, nei problemi che portano all'angoscia e alla disperazione, allora vediamo molto più chiaramente che il nemico dell'uomo è all'opera.
Esso cerca in tutte le maniere pià semplici, più coperte, più subdole, di portare ciascuno di noi a mancare di fede e di speranza, suggerendoci una visione rassegnata della vita, senza la luce interpretativa del piano salvifico di Dio.
Continuamente vuole distruggere la scintilla della fede che ci permette di vedere tutto come cammino di Dio in noi e cammino nostro verso di Lui. [...].
Dice l'apostolo Paolo:
Siamo addirittura orgogliosi delle nostre sofferenze perchè sappiamo che la sofferenza produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,3-5).
Se queste parole fossero dette da un neoconvertito ai primi inizi dell'entusiasmo, potremmo pensare che parli senza esperienza.
Dette da un missionario che ha vissuto 20 anni di prove, acquistano un suono diverso e ci fanno profondamente riflettere.
Nessuno sforzo umano può giungere a questo atteggiamento: è la carità di Dio diffusa nei nostri cuori per lo Spirito che ci è dato.
La trasfigurazione di Paolo è, ancora una volta, la forza del Risorto che entra nella sua debolezza e vive in lui.
Quando consideriamo la realtà quotidiana, le cose semplici di ogni giorno, questo linguaggio ci sembra eccessivo; ma se andiamo più a fondo nella nostra storia, nella storia degli altri uomini, nelle prove dolorosissime che la gente vive, nei problemi che portano all'angoscia e alla disperazione, allora vediamo molto più chiaramente che il nemico dell'uomo è all'opera.
Esso cerca in tutte le maniere pià semplici, più coperte, più subdole, di portare ciascuno di noi a mancare di fede e di speranza, suggerendoci una visione rassegnata della vita, senza la luce interpretativa del piano salvifico di Dio.
Continuamente vuole distruggere la scintilla della fede che ci permette di vedere tutto come cammino di Dio in noi e cammino nostro verso di Lui. [...].
Dice l'apostolo Paolo:
Siamo addirittura orgogliosi delle nostre sofferenze perchè sappiamo che la sofferenza produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato (Rm 5,3-5).
Se queste parole fossero dette da un neoconvertito ai primi inizi dell'entusiasmo, potremmo pensare che parli senza esperienza.
Dette da un missionario che ha vissuto 20 anni di prove, acquistano un suono diverso e ci fanno profondamente riflettere.
Nessuno sforzo umano può giungere a questo atteggiamento: è la carità di Dio diffusa nei nostri cuori per lo Spirito che ci è dato.
La trasfigurazione di Paolo è, ancora una volta, la forza del Risorto che entra nella sua debolezza e vive in lui.
0 commenti/domande