Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite, idumee, di Sidòne e hittite, appartenenti a popoli, di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: "Non andate da loro ed essi non vengano da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dei". Salomone si legò a loro per amore. Aveva settecento principesse per mogli e trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore. Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l' attirarono verso dei stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre. […] Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto il cuore dal Signore Dio d' Israele, che gli era apparso due volte e gli aveva comandato di non seguire altri dei, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore. Allora disse a Salomone: "Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo suddito. […]" (cfr. 1Re 11,1-13).
Salomone è lo specchio della nostra vita di fede; quel che siamo in grado di discernere in Salomone, lo riconosciamo molto bene anche in noi stessi. E questo è il modo in cui, all'origine, fu inteso il nostro testo. Non è stato scritto così com'è per darci solo un resoconto storico della vita di un re del X secolo a.C. Al contrario, è stato compilato in modo che Israele potesse comprendere più a fondo quel che avveniva nel suo seno... e in ogni generazione.
[…] la vita di Salomone è una storia di erosione e di deterioramento, che ci mostra un uomo potente andare in malora.
E noi ci muoviamo sempre dall'uno all'altro, cioè fra l'amore verso il Signore e l'amore verso altre fedeltà. Così ogni giorno, prima o poi, giovani e anziani, a tempo e fuor di tempo, ci troviamo a scegliere sempre fra questi due amori. Oppure, inversamente, noi cerchiamo sempre di evitare la scelta, nella speranza di poterli avere ambedue. […]
All'inizio incontriamo Salomone (1 Re 3,3) in un atteggiamento di salda fede: egli amava il Signore. È un'affermazione semplice; senza alcuna aggettivazione, che manifesta un'intenzione molto chiara. Una tale assenza di ambiguità è senz'altro fonte di entergia e autorità . In quel momento Salomone è un uomo dal cuore puro perché vuole una cosa soltanto.
È stato dimostrato che la parola amore (ahab) in alcuni contesti, forse anche in questo, significa “onorare gli impegni del patto”. Cioè l’amore non è tanto un fattore emotivo […]. Per Salomone amare Dio significava essere chiaro sulle aspettative di Dio e organizzare la propria vita in modo da farvi fronte. Tutto questo ci offre l’occasione per riflettere su quel che Dio si aspetta da parte di coloro con i quali ha stretto un patto. Vedi Giovanni 14,21 dove l’amore di Dio è anche identificato con l’obbedienza ai comandamenti.
Nel nostro testo, come pure nel Deuteronomio (vedi 6,6;10,13;13,4), è molto chiaro che amore significa obbedienza. L'intenzione di un cuore retto deve avere espressione concreta.
[continua...].
Walter Brueggemann
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