San Giovanni della Croce

venerdì 14 dicembre 2007 alle 11:03
Nacque nell`anno 1542 a Fontiveros in Spagna. Quando aveva 21 anni entrò tra i carmelitani. La loro vita religiosa non rispondeva alle sue aspettative, e così stava pensando di cambiare Ordine, chiedendo di entrare tra i Certosini, più eremitici. Nell`anno 1568 incontrò però santa Teresa di Gesù, la quale suscitò in lui l`interesse per una riforma dell`ordine carmelitano. I suoi confratelli si opposero duramente, giungendo perfino a metterlo per tre mesi in prigione, secondo gli usi del tempo, perchè rinunciasse alla Riforma. Nel buio del carcere di Toledo egli scrisse i suoi poemi mistici più belli. I suoi scritti successivi più conosciuti, "La salita al monte Carmelo", "La notte oscura", "Il cantico spirituale" e la "fiamma d’amor viva", saranno nient’altro che i commentari alle sue poesie originarie. I patimenti che dovette sopportare anche negli anni successivi lo aiutarono ad unirsi ancor più profondamente a Dio e lo condussero sulla cima della vita mistica. Morì il 14 dicembre 1591 nel convento di Ubeda. Nell`anno 1726 venne canonizzato e nell`anno 1926 venne proclamato dottore della Chiesa universale.


Alla sera della vita sarai esaminato sull'amore. Impara ad amare Dio come Egli vuole essere amato e lascia il tuo modo di fare e di vedere. (Avvisi, 57).


Dalle "Sentenze" e "Spunti d'amore":


62 - Non ti rallegrare nelle prosperità temporali, poiché non sai con certezza se esse ti assicurino la vita eterna.

70 - A che serve che tu dia al Signore una cosa quando da te ne richiede un'altra? Rifletti a quello che Dio vuole e cómpilo; per questa via il tuo cuore sarà soddisfatto piú che con quelle cose alle quali ti porta la tua inclinazione.

74 - Poiché al momento della resa dei conti ti dovrai pentire di non avere impiegato bene questo tempo nel servizio di Dio, perché ora non lo ordini e non lo impieghi come vorresti aver fatto in punto di morte?

18 - L'anima che cammina nell'amore non annoia gli altri né stanca sé stessa.

21 - Il Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall'anima.

22 - Dobbiamo misurare le sofferenze in rapporto a noi, non in rapporto ad esse.

23 - Chi non cerca la Croce di Cristo, non cerca la gloria di Cristo.

24 - Per innamorarsene, Dio non posa lo sguardo sulla grandezza dell'anima, ma sulla grandezza della sua umiltà.

25 - Anch'io, dice il Signore, mi vergognerò di confessare davanti al Padre mio colui il quale si vergognerà di confessarmi davanti agli uomini (Matteo, 10, 32).

26 - I capelli ravviati spesso, diventeranno lisci e non presenteranno difficoltà a pettinarsi quando si vuole. L'anima la quale esamina spesso i suoi pensieri, le sue parole e le sue opere, che sono i suoi capelli, facendo ogni cosa per amore di Dio, avrà i suoi capelli molto lisci. Lo Sposo le guarderà il collo, ne rimarrà rapito e piagato in uno dei suoi occhi, cioè nella purezza di intenzione con cui ella opera in ogni azione. Se vogliamo che i capelli diventino lisci, si deve cominciare a pettinarli dalla sommità della testa; se vuoi che le azioni siano pure e limpide, queste devono prendere inizio dal punto piú alto dell'amore di Dio.


[SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, Sentenze (60-75) e Spunti di amore (17-26), Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi, Roma.]


Ancora altri pensieri...


2 - O Signore, Dio mio, chi ti cercherà con amore puro e semplice senza trovarti molto conforme ai suoi gusti e ai suoi desiderii, poiché tu per primo ti mostri e vai incontro a coloro che ti desiderano?

5 - Colui che vuole restare solo senza il sostegno di un maestro e di una guida, è come un albero solo e senza padrone in un campo, i cui frutti, per quanto abbondanti, verranno colti dai passanti e non giungeranno quindi alla maturità.

6 - L'albero coltivato e custodito con cura dal suo padrone dà i suoi frutti al tempo sperato.

7 - L'anima virtuosa, ma sola e senza maestro, è come il carbone acceso ma isolato, il quale invece di accendersi si raffredderà.

8 - Chi cade da solo, solo resta nella sua caduta e tiene in poco conto la propria anima, poiché l'affida a sé solo.

9 - Se dunque non temi di cadere da solo, come presumi di rialzarti da solo? Ricordati che due persone congiunte hanno piú forza di una sola.

10 - Chi cade con un peso addosso, difficilmente si rialzerà con il suo peso.

12 - Dio desidera da te piuttosto il piú piccolo grado di purezza di coscienza che tutte le opere che tu potrai compiere.

13 - Dio preferisce in te il minimo grado di obbedienza e di sottomissione a tutti quei servizi che tu pensi di rendergli.

14 - Dio stima di piú in te l'inclinazione all'aridità e alla sofferenza per amor suo, che tutte le meditazioni, le visioni e le consolazioni spirituali che tu possa avere.

16 - O dolcissimo amore di Dio, mal conosciuto! Chi ne scoprí le sorgenti, ha trovato riposo.

19
- Piace di piú a Dio quell'anima la quale con aridità e travaglio si sottomette a quanto è ragionevole, che quella la quale, mancando in ciò, compie tutte le sue azioni in mezzo alle consolazioni.

20 - A Dio piace di piú un'azione, per quanto piccola, fatta di nascosto e senza il desiderio che sia conosciuta, che mille altre compiute con il desiderio che siano vedute dagli uomini. Infatti a colui che agisce per Dio con purissimo amore, non solo non importa di essere veduto dagli uomini, ma non agisce neppure per essere veduto da Dio; anzi se questi non dovesse saperlo, l'anima non cesserebbe di rendere a Lui gli stessi servizi con la stessa allegrezza e con la stessa purezza di amore.

21 - Un'azione fatta interamente puramente per Dio, con un cuore puro, crea tutto un regno per chi la fa.

[SAN GIOVANNI DELLA CROCE, Opere, Avvisi e Sentenze, Postulazione Generale dei Carmelitani Scalzi, Roma, 1991, pp. 1084-1086.]


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