
Pentecoste è anche danza.
E danzare è semplicemente un bisogno dell'uomo.
Movimento, armonia, espressione dell'anima attraverso il librarsi leggero del corpo.
Liberare emozioni, cuore, vita e dare forma all'inesprimibile..
Non è successo forse tutto questo a Pentecoste, giorno benedetto che ha visto una ebbrezza sconosciuta irradiarsi nel mondo?

Come un vestito che finalmente, sì, è proprio quello giusto per te, quello che non ti senti più neanche addosso, fa parte di te, esprime chi sei.
Il Dono di Dio, lo Spirito, promesso, invocato, accolto, è questo tutto ciò che ci manca per danzare finalmente i giorni di questa vita. Lui oggi riceviamo e ne godiamo.
Se solo ci sbarazzassimo di tutti quei cenci che ci portiamo addosso!
Nudità del nostro essere che temiamo, ma che è tanto necessario raggiungere per essere ri-vestiti di Lui!
Ah, e come è vero per chi ha fatto della danza la sua vita così per chi ha ritrovato se stesso trovando o lasciandosi trovare da Dio: per danzare non serve nemmeno la musica! Il ritmo te lo senti venire da dentro e piedi si muovono da soli... così ci dicono gli appassionati!
E del resto...
...è danzando al ritmo dello Spirito che sono venuti a noi i santi.
Liberi, leggeri, senza il peso della terra, ma con il peso di quella Gloria di Dio che ha plasmato le loro personalità e colorato di gioia i nostri orizzonti.
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