Per le suore l'ultimo invito del cardinale: «Andate a parlare su Internet»
Giacomo Galeazzi - Città del Vaticano
Santo Web. Il cardinale Camillo Ruini esorta le suore a «navigare su Internet e a scrivere sui blog». Una riabilitazione sorprendente della Rete nelle cui maglie telematiche sono rimasti intrappolati alcuni prelati «chattatori » come il capufficio della congregazione per il Clero, monsignor Tommaso Stenico e i frequentatori in talare del sito «venerabilis.tk». Il vicario di Benedetto XVI invita le religiose ad utilizzare di più gli strumenti che la tecnologia informatica mette a disposizione di tutti nel mondo della comunicazione. «Suore, navigate su Internet e scrivete sui blog», è il messaggio del cardinale Ruini all'Unione superiori maggiori (Usmi), che a Roma rappresenta 1.287 comunità e oltre 22 mila suore. La chat, quindi, come terreno di evangelizzazione del terzo millennio.
«Un sacerdote mi ha riferito che il tema "Gesù" è molto dibattuto sui blog dai ragazzi. Il loro approccio però è impostato da libri distruttivi oggi molto diffusi, e non dal testo di Benedetto XVI su "Gesù di Nazareth" - spiega il vicario papale alle religiose -. Quale sarà tra dieci anni l'idea di Cristo se queste idee dovessero avere la meglio? Io non mi intendo di Internet, ma specialmente le giovani suore dovrebbero entrare nei blog per correggere le opinioni dei ragazzi e mostrare loro il vero Gesù». Le suore, precisa il vicario del Papa, possono fare molto in questa «nuova forma di apostolato ».
L'obiettivo per il programma annuale dell'Usmi nella diocesi di Roma, d'altronde, è proclamare che «Gesù è il Signore, educare alla fede, alla sequela, alla testimonianza». Quindi, la web-predicazione è pienamente in linea con il mandato delle religiose. «L'emergenza educativa è al centro delle preoccupazioni di Benedetto XVI». Nessuna barriera verso il linguaggio dei blog, anzi più delle tecniche di educazione, per il porporato, conta la testimonianza dell'educatore e il suo contenuto.
Per questo, il cardinale Ruini fa appello alla «creatività » degli educatori di fede per trovare le occasioni di diffondere il libro di Benedetto XVI «Ci sono poi le scuole cattoliche, in cui le suore possono testimoniare Cristo in tutti gli insegnamenti, nelle scienze, nella storia e perfino nella letteratura italiana, in un inscindibile connubio di fede e cultura», ribadisce il vicario papale. Ma non bastano. «La vostra creatività deve trovare strade nuove per la sfida vocazionale, che deve evolversi di pari passo con la società».
«Un sacerdote mi ha riferito che il tema "Gesù" è molto dibattuto sui blog dai ragazzi. Il loro approccio però è impostato da libri distruttivi oggi molto diffusi, e non dal testo di Benedetto XVI su "Gesù di Nazareth" - spiega il vicario papale alle religiose -. Quale sarà tra dieci anni l'idea di Cristo se queste idee dovessero avere la meglio? Io non mi intendo di Internet, ma specialmente le giovani suore dovrebbero entrare nei blog per correggere le opinioni dei ragazzi e mostrare loro il vero Gesù». Le suore, precisa il vicario del Papa, possono fare molto in questa «nuova forma di apostolato ».
L'obiettivo per il programma annuale dell'Usmi nella diocesi di Roma, d'altronde, è proclamare che «Gesù è il Signore, educare alla fede, alla sequela, alla testimonianza». Quindi, la web-predicazione è pienamente in linea con il mandato delle religiose. «L'emergenza educativa è al centro delle preoccupazioni di Benedetto XVI». Nessuna barriera verso il linguaggio dei blog, anzi più delle tecniche di educazione, per il porporato, conta la testimonianza dell'educatore e il suo contenuto.
Per questo, il cardinale Ruini fa appello alla «creatività » degli educatori di fede per trovare le occasioni di diffondere il libro di Benedetto XVI «Ci sono poi le scuole cattoliche, in cui le suore possono testimoniare Cristo in tutti gli insegnamenti, nelle scienze, nella storia e perfino nella letteratura italiana, in un inscindibile connubio di fede e cultura», ribadisce il vicario papale. Ma non bastano. «La vostra creatività deve trovare strade nuove per la sfida vocazionale, che deve evolversi di pari passo con la società».
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