la vita di comunione,
la vita insieme,
è un pericolo.
Essa rischia di far penetrare nelle pieghe della storia la Luce di Dio, la sua stessa vita, il suo Regno. Rischia di portare a Gesù e far riconoscere l' Amore (Gv 17,21.23).
E il Regno delle Tenebre questo non lo può tollererare.
La vita di comunione va distrutta, annullata, ostacolata con ogni mezzo, ovunque tenti di insinuarsi con la sua lucentezza accecante. Ovunque osi affacciarsi. Nell'alleanza sponsale tra l'uomo e la donna, tra fratelli, parenti, amici, tra chi la riceve come una speciale vocazione per cui giocarsi la vita di fronte al mondo che guarda. Ovunque.
Il Principe della menzogna, il Divisore (diavolo: dia-ballo, in greco: getto in mezzo, divido) riserva per questa minaccia tutto il suo furore bestiale, il meglio del suo repertorio da illusionista, le mosse più raffinate della sua intelligenza da scacchista perfetto.
Chi si avventura per il sentiero della vita comunitaria e non mette in conto il suo assalto forse ha già perso.
Eppure non sembra così.
Ma Daai! Esageri. Non serve tirarlo in ballo, è solo un questione tra noi. E tutto si può risolvere, basta un pò' di buona volontà, in fondo siamo persone intelligenti.. Tutto ci sembra una faccenda di scambio di vedute, di parole o attegiamenti, giusti o sbagliati. La vita insieme è alla nostra portata, almeno la convivenza occasionale, e dipende solo da noi.
Ma tu non vedi ancora dove quell'abbozzo di comunione potrebbe arrivare. Lui sì. Tu sei ancora nella penobra di un rapporto, o nella notte: stai fisicamente vicino, o incroci quotidianamente delle persone. Lui teme lo spuntare improvviso dell'alba. Il brillare folgorante di quella vera Luce, che vuole illuminare ogni uomo (Gv 1,9). Il nascere di un giorno nuovo, totalmente nuovo. E' un rischio troppo alto, da soffocare sul nascere, un nemico da eliminare per sempre se già unisce persone e approfondisce relazioni.
Beh, il primo alleato per questo intento omicida purtroppo è già in noi stessi, nella nostra superficialità istintiva, emotiva ed irriflessiva. Quello ha fatto così, che schifo.. quell'altro ha detto questo, vedi? l'ha detto per questo e quest'altro motivo. Lei non ha detto niente: è perchè se ne frega.. Lui fa le cose troppo facili e non si scompone, è un pigro.. l'altro mi fa complimenti e accarezza il mio bisogno di stima, è sempre nel giusto e lo difendo (anche se mi vendo per ottenere altra stima...).
Cose tanto diverse tra loro? No. E' tutta folta boscaglia cresciuta su un unico umido terreno: la sicurezza delle mie percezioni infallibili. Qui il tentatore scivola silenzioso e inavvertito per inoculare il suo veleno di morte. Grazie al mio giudizio certo, su fatti ed intenzioni. Grazie ai confini netti e tracciati per bene, tra chi è nel giusto e chi no... è un po' come al tempo dell'antico Egitto, quando pare sia nata la geometria, per misurare proprietà e ridefinire gli stessi confini dopo le consuete inondazioni del Nilo. L'inondazione di un sorriso, di una parola o di un gesto diverso, affettuoso, inaspettato, migliore... solo per un momento ci disorientano, un attimo.., ma poi riapplichiamo su fatti e persone le nostre antiche certezze e ridisegnamo gli stessi confini di prima. E' il terreno umido e adatto al suo intento. Senza contare poi che arrivano quei momenti o periodi in cui si compie perfettamente quanto annunciato da Gesù ai suoi discepoli prima del giorno oscuro della Passione:
Simone, Simone (Pietro), ecco, Satana vi ha cercato (ha ottenuto il permesso) di vagliarvi come il grano... (Lc 22,32)
Sono giorni in cui ti senti braccato, inseguito... ti senti strutturalmente un pre-giudicato (anche perchè forse tu stesso pre-giudichi...), non ti si dà possibilità alcuna di spiegarti... tutto ciò che fai o dici produce dei danni, viene frainteso, non capito... e vedi che ogni minima tua disattenzione o leggereza viene usata, trasformata in uno strumento di divisione, al di là della volontà di tutti... ma tu credi sia solo colpa degli altri... provi a sforzarti ad intavolare un dialogo, ma niente, tu stesso (dopo) ti rendi conto di essere stato raggirato, dalle tue stesse impressioni e ti ritornano in mente le altre parole del Signore:
... ma io ho pregato per te, affinché non venga meno la tua fede. E tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli (Lc 22,33)
Allora cominci a capire qualcosa... ti rendi conto che questa cosa dell'unità, della comunione è una cosa tremendamente importante e seria, se viene così ostacolata. Cominci ad avvertire che i tuoi sforzi, la tua intelligenza da soli non bastano.
Devi ricominciare dalla preghiera.
La vita insieme è un fatto divino, un dono di Dio, non è opera solo umana.
E allora ti fermi e Lo preghi, lo cerchi, gli chiedi di entrare con la sua potenza in questo ormai inestricabile groviglio di fatti, fraintendimenti, parole, discorsi, emozioni, giudizi e pre-giudizi.
Succede una prima cosa strana, fondamentale: cominci a mettere tra parentesi tutto ciò che pensi degli altri e delle loro intenzioni. Nel senso che sì, io ho visto questo e sentito quest'altro di quella o quell'altra persona, ma in me ciò non si trasforma più in giudizio inappellabile, ma in qualcosa che presenti umilmente al dialogo e al confronto con l'altro. Che forse ancora non accetterà, non cancellerà i vecchi confini... o forse sarai proprio tu che ti accorgerai che li devi cancellare.. sai comunque che la potenza dello Spirito ormai ha trovato nella tua preghiera una via per trasfigurare la storia, e prima di tutto per individuare e fermare il Nemico:
Sarà ormai solo questione di tempo, anche se sofferto e ferito...
e il deserto ancora fiorirà!
Credo che tu abbia descritto alcune dinamiche quotidiane in maniera spettacolare e sono convinto che queste dinamiche, verificabili e percepibili in piccole realtà numeriche, sono esattamente le stesse che regolano la vita dell'intera società umana. Insomma credo che il mondo intero stia attraversando questa lotta perchè il "male" ha paura... e fa bene ad avere paura perchè il "Bene" è potente!