In cammino verso una Persona

domenica 20 aprile 2008 alle 14:16

Gv 14, 1-12



In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via» . Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?» . Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto» . Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta» . Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.


In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.Il brano di Vangelo odierno fa parte del « discorso di addio » o «testamento di Gesù ».

I discepoli vengono scaraventati di fronte a una realtà inevita­bile: la prossima partenza del Maestro. Il verbo « vado » torna con crudele insistenza, quasi a spazzar via le residue illusioni.

Si parla di cuore, casa, posto, cammino... Tutte parole che fanno parte del nostro vocabolario quotidiano. E che, sulla bocca di Gesù, negli ultimi istanti della sua vita terrena, assumono un significato particolare.

Il Maestro si preoccupa di esorcizzire dai propri amici la pau­ra, immunizzare il loro cuore contro il « turbamento ». E, a que­sto scopo, precisa che Ji sua partenza non è un distacco definitivo, una separazione irrimediabile. Si tratta, piuttosto, di un « allonta­namento», che non determina un' assenza, un vuoto, ma una pre­senza diversa, nascosta.

E poi Cristo non se ne va per proprio conto. «Precede » i suoi. Va a prendere possesso di una dimora definitiva, di un posto, an­che per loro.

Li rassicura: « Ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io»

Soprattutto, alla fine della pagina, scopriamo che Gesù svela il mistero circa la sua meta. Non va verso un luogo imprecisato, ma verso una Persona: «Io vado al Padre ». E questo punto di arrivo, che è una Persona, non è inaccessibile per i discepoli.

Anche loro, quindi, attraverso la « via » che è Cristo, sono incamminati verso la Casa del Padre.

E il Padre non è più per loro uno sconosciuto. Hanno già avuto la possibilità di contemplarne il volto. « Chi ha visto me ha visto il Padre ».


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